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Trento Health Data: il progetto che “allena la salute” grazie ai dati

Trento Health Data: il progetto che “allena la salute” grazie ai dati
Artificial Intelligence Analytics

Trento Health Data nasce nel capoluogo trentino, ma ha origini lombardo-piemontesi, come i suoi quattro fondatori. Abbiamo intervistato uno di loro, Niccolò Dante Perrelli, per farci raccontare l’idea innovativa dietro a questo progetto imprenditoriale che, grazie al nostro aiuto, combina dati, tecnologia e sport per portare grandi novità nel mondo del fitness!

Eleonora: Ciao Niccolò, ci spieghi un po’ come è nata Trento Health Data e chi c’è dietro a questo progetto imprenditoriale?

Niccolò: Ciao Eleonora, intanto grazie per l’invito! Il progetto Trento Health Data nasce un paio di anni fa dall’incontro dei suoi quattro soci fondatori, tra cui io. Ognuno aveva alle spalle esperienze lavorative diverse, ma tutti condividevamo una simile visione: rendere misurabile e allenabile la salute grazie all’utilizzo dei dati e della tecnologia. Esperienze diverse e visione comune ci hanno portato ad individuare un progetto imprenditoriale innovativo dove ognuno di noi gioca il proprio ruolo fondamentale.

Come già accennato, siamo in quattro: c’è Marco Morotti, Presidente, da anni imprenditore nel settore fitness nonché Business Designer e Socio Benemerito e Delegato Regione Piemonte di ANIF Eurowellness.

Il nostro direttore ricerca e sviluppo è invece Riccardo Guerrini, da sempre un imprenditore sportivo e anche lui Socio Benemerito ANIF Eurowellness.

Poi c’è Massimo Cicognani, Vice Presidente ANIF Eurowellness, che gestisce i rapporti con le istituzioni Regionali e Nazionali nell’area sport e salute.

Ed infine, ci sono io, CEO di Trento Health Data e da anni attivo nel settore immobiliare.

Al giorno d’oggi, i dati sono un patrimonio di conoscenza alla base di tantissime tipologie di business e attività. Cos’è che vi ha spinto a dar vita al vostro progetto?

Assolutamente, è proprio così!

Ogni giorno, senza nemmeno accorgerci, ognuno di noi genera un’enorme quantità di dati che vengono spesso raccolti, ma senza un reale o apparente scopo per l’utente. Faccio questa precisazione perché, al contrario - e penso di non dire nulla di particolarmente nuovo o ignaro alla maggioranza - i dati che generiamo vengono eccome raccolti, salvati e - previo consenso - utilizzati dalle case produttrici che li rivendono ad altre aziende per fare i loro interessi! Ma l’utente? Quale beneficio pratico ne può trarre? Quei dati rimangono spesso inutilizzati.

Pensiamo, ad esempio, alla quantità di dati sulla nostra salute che generiamo attraverso i cosiddetti “dispositivi intelligenti” - smartphone, orologi, fitness tracker, tanto per citarne alcuni. Li salviamo in automatico sui nostri telefoni, ma non li usiamo.

Il nostro progetto è partito proprio da questa considerazione, dalla domanda “Come possiamo rendere utili questi dati a chi questi dati li genera?”. Domanda alla quale è seguita poi l’intuizione: soddisfare l’esigenza sempre più crescente da parte dei nostri clienti di poter accedere a piani di allenamento altamente personalizzati.

Personalizzazione, esatto. Se ne sente tanto parlare e sembra sia proprio la chiave del successo di tanti business che stanno fiorendo in questi ultimi anni. Quanto è importante la personalizzazione nel settore del fitness e come pensi che la tecnologia può aiutarvi in questo senso?

La personalizzazione è proprio la chiave di volta di tutto il nostro progetto, e la tecnologia è il fattore abilitante che ci permetterà di garantirne un livello particolarmente elevato.

Fino ad oggi è stato il tassello mancante di tutte le app simili alla nostra che sono arrivate sul mercato prima di noi. Pensiamo sia arrivato il momento di cambiare marcia e scendere più nel dettaglio; oggi le esigenze dei clienti sono molto più raffinate e la tecnologia ci facilita la strada. Non si può ignorare questo dettaglio.

Crediamo che ora le tecnologie abilitanti abbiano raggiunto un livello di maturità tale per cui, con il nostro expertise e i nostri partner possiamo veramente portare il valore implicito nei dati agli utenti finali.

Ci racconti nel dettaglio come funziona la vostra piattaforma e come nasce la necessità di affidarsi a noi?

La nostra piattaforma, DataFIT, utilizza l’esercizio fisico e l’allenamento come se fossero un farmaco; e come accade per ogni farmaco, devono essere opportunamente dosati per trarre i giusti benefici e raggiungere gli obiettivi predisposti.

Fatta questa premessa, la nostra idea era quella di farci aiutare dalla tecnologia in questo delicato processo di “dosaggio”. Nella fattispecie, volevamo sviluppare un algoritmo di Intelligenza Artificiale in grado di calibrare il dosaggio in maniera ciclica, sulla base di dati che vengono giornalmente raccolti dai dispositivi dell’utente.

Per ottenere questo tipo di risultati abbiamo creduto fosse indispensabile individuare una boutique tecnologica per poter assicurare competenza, innovazione e flessibilità al progetto di ricerca… così è nata la nostra collaborazione con U-Hopper!

Per ora il progetto prevede quindi un focus sulla gestione delle iscrizioni alle palestre e la possibilità di personalizzare tabelle di allenamento in base alla tipologia di utente e ai suoi obiettivi. Avete in mente ulteriori sviluppi per la piattaforma?

Al progetto di ricerca partecipa, in maniera congiunta, anche la società Sea Consulenze S.r.l. di Trento, la quale si occupa di formazione aziendale. Entrambi condividiamo il desiderio di riuscire a fornire alle aziende uno strumento che possa supportare ed innovare le strategie di prevenzione e tutela della salute e, al tempo stesso, fornire un sostegno continuo al lavoratore per il miglioramento della propria condizione di benessere fisico e mentale.

Quali obiettivi vi piacerebbe dunque raggiungere con DataFIT nei prossimi 3 anni?

Gli obiettivi che ci siamo prefissati sono due e si riferiscono alla duplice visione che abbiamo rispetto alle nostre due tipologie di cliente.

Da un lato, le persone, che vogliamo aiutare ad essere maggiormente consapevoli del proprio stato di salute, adeguarne l’esercizio fisico e aiutarle a identificare gli stili di vita corretti per il raggiungimento dei propri obiettivi personali.

Dall’altro, le aziende e i loro dipendenti, che desideriamo poter coinvolgere in programmi strutturati di corporate wellness. Tali programmi consentirebbero ai datori di lavoro di poter disporre di un vero e proprio INDEX di benessere aziendale da monitorare e migliorare per poter promuovere uno stile di vita sano, migliorare le pratiche di lavoro e aumentare l’impegno dei dipendenti.

Come valuti la collaborazione con U-Hopper fino ad oggi? E quali aspetti apprezzate maggiormente?

U-Hopper ci supporta nello studio e nello sviluppo di modelli personalizzati di analisi predittiva e prescrittiva, basati su Intelligenza Artificiale e Machine Learning; ma riteniamo di aver trovato in U-Hopper qualcosa più di un’azienda fornitrice. Infatti, grazie allo scambio continuo, quasi quotidiano, tra le due aziende, U-Hopper ci sembra più che altro un vero e proprio “partner”.

Sicuramente gli aspetti che apprezziamo maggiormente, oltre alla indiscussa competenza tecnica nel loro settore, sono la disponibilità e la flessibilità dei diversi professionisti nell’interpretare le nostre necessità, e la capacità di innovazione e di vision che mettono a disposizione i soci.

Grazie Niccolò per il tuo tempo! Da parte mia non mi resta che augurarti buona fortuna per questo bellissimo progetto!

Grazie a te, Eleonora! Alla prossima.