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Sistemi di IA Orientati all’Individuo: Il Ruolo Chiave del progetto TANGO

Sistemi di IA Orientati all’Individuo: Il Ruolo Chiave del progetto TANGO
Artificial Intelligence Progetti R&D

L’intelligenza artificiale sta rapidamente diventando una componente essenziale delle nostre vite quotidiane. Tuttavia, la vera sfida è sviluppare una nuova generazione di IA: un’IA capace non solo di svolgere compiti complessi ma soprattutto di rispettare la libertà di scelta delle persone, di condividere i loro valori e di allinearsi con il loro orientamento. Questa ambiziosa missione è al centro del progetto TANGO, a cui Trentino.ai contribuisce tramite la nostra realtà (U-Hopper), assieme ad altri 21 partner tra cui l’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari di Trento, che sarà la prima a testare i modelli e le soluzioni sviluppate. A guidare il progetto è l’Università di Trento con il coordinamento di Andrea Passerini, professore presso il Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell’Informazione dell’Università di Trento, e noi l’abbiamo intervistato.

Andrea Passerini, coordinatore di Tango

Ciao Andrea, è un piacere conoscerti. Potresti iniziare presentandoti brevemente e condividendo la tua esperienza nel campo dell'intelligenza artificiale?
Andrea: Ciao, sono Andrea, Professore Associato presso il Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell’Informazione dell’Università di Trento. Da sempre sono interessato a ibridare tematiche diverse nell’ambito dell’intelligenza artificiale, quali machine learning e ragionamento automatico, e più recentemente intelligenza artificiale e ragionamento umano.

Sono il coordinatore dello Structured Machine Learning Group, dove ci occupiamo di modelli di intelligenza artificiale in grado di affrontare problemi molto complessi, per i quali andiamo a spaziare da temi di natura teorica e di interesse accademico a casi d’uso applicativi ad alto potenziale impatto, in particolare negli ultimi tempi in ambito sanitario. Da qualche mese sono il coordinatore di un grande progetto di ricerca a livello europeo, che si chiama TANGO.


Qual è il tuo ruolo specifico come coordinatore del progetto TANGO e quali sono le responsabilità chiave che comporta?

TANGO è un progetto di ricerca fortemente interdisciplinare, che spazia dal machine learning, all’intelligenza artificiale, alla human-computer interaction, al decision making e alle scienze cognitive e che include applicazioni nell’ambito sanitario, finanziario e delle politiche pubbliche. La vera sfida del coordinare un tale progetto è tenere insieme queste componenti e portarle a produrre una nuova generazione di tecnologie che siano veramente al servizio della persona. L’idea è quella di sviluppare sistemi di supporto che amplifichino le capacità di singoli e gruppi nel prendere decisioni efficaci. Facciamo qualche esempio: pensiamo a un medico che deve interpretare delle immagini (risonanze,ecografie, radiografie) per arrivare alla diagnosi corretta e, sulla base di quello, scegliere il trattamento più appropriato per un determinato paziente. O a un operatore bancario che deve decidere se rilasciare o meno una richiesta di finanziamento (ad esempio un mutuo per l’acquisto della prima casa). Oppure ancora, a un politico che deve definire un piano di azioni per migliorare le condizioni di una componente svantaggiata della società. Tutti questi sono casi in cui la decisione non è facile né ovvia: intervengono una serie di fattori complessi che è difficile incapsulare in rigide regole. Ecco, questi sono casi d’uso che affrontiamo nel progetto e sui quali testeremo i risultati della nostra ricerca. TANGO è un progetto complesso anche dal punto di vista gestionale, con 22 partner provenienti da 9 stati diversi e un budget complessivo di circa 8 milioni di euro per una durata di 4 anni. Sicuramente una grande sfida, che segna un punto importante nella mia carriera professionale.


Il progetto TANGO è coordinato dall’Università di Trento. Puoi spiegarci il ruolo e l’importanza dell’Università di Trento nel panorama dell’IA?

L’Università di Trento è un luogo di eccellenza per la ricerca in IA da svariati punti di vista: dal ragionamento automatico e la rappresentazione della conoscenza alla computer vision e il machine learning, e questo la rende il luogo ideale per coordinare un progetto così ambizioso. Possiamo tranquillamente affermare che l’Università, e in particolare il Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell’Informazione (DISI), è un polo di eccellenza a livello italiano ma anche europeo per l’IA. Questo per una serie di ragioni storiche, non ultima la vicinanza con la Fondazione Bruno Kessler (FBK), con cui vi sono tutta una serie di collaborazioni a carattere scientifico-tecnologico e di attività congiunte. L’IA è un tema fortemente interdisciplinare che coinvolge non solo chi, come me e il mio gruppo di ricerca, si occupa degli aspetti più prettamente scientifici e tecnologici, ma anche le scienze sociali nei suoi vari aspetti. L’Università al momento è attiva su vari fronti rilevanti per il tema dell’IA: c’è il tema della ricerca, ma c’è anche quello della formazione (abbiamo ad esempio un corso di Laurea Magistrale in Artificial Intelligence Systems attivo al DISI) e non ultimo il trasferimento tecnologico e la messa a terra di collaborazioni con gli attori del territorio, sia in ambito pubblico che privato.


Quali sono gli obiettivi principali dell’Università di Trento nel contesto dell’intelligenza artificiale e come questi obiettivi si allineano con il progetto TANGO?

In linea con l’approccio della Commissione Europea alla ricerca in IA, gli obiettivi dell’Università di Trento sono realizzare una IA che sia genuinamente human-centric e affidabile, ovvero che metta al centro la persona, le sue esigenze e la società nel suo complesso, che ne amplifichi le potenzialità, nel rispetto delle caratteristiche individuali. Un’IA “buona”, che sappia aiutare le persone moltiplicandone le competenze, le conoscenze e valorizzandone i punti di forza. Un’IA che vada a fornire all’essere umano una sorta di “superpotere”, che lasci però sempre alla persona il controllo e che abbia un approccio etico e responsabile. Il progetto TANGO mira a sviluppare gli strumenti teorici, metodologici e pratici per realizzare questa visione.


Come è nata l’idea alla base del progetto TANGO e come immagini che la collaborazione tra i 21 partner del consorzio, provenienti da nove paesi europei, possa contribuire al successo del progetto?

L’idea è nata dalla consapevolezza che, mentre si stava facendo molto in ambito di IA nel permettere alle macchine di spiegare le proprie decisioni (la cosiddetta explainable AI), ancora molto dovesse essere fatto per l’interazione tra persona e IA: per arrivare a una vera sinergia uomo-IA è necessaria una mutua comprensione, nella quale entrambe le parti imparino a capirsi ed evolvere, per colmare le rispettive lacune e ottenere insieme risultati che non sarebbero raggiungibili senza il contributo di ciascuno. Da qui anche il nome del progetto, TANGO, perché “it takes two to tango…”. Per raggiungere un tale obiettivo è necessario uno sforzo altamente interdisciplinare. Per questa ragione ho costruito un consorzio molto ampio che comprendesse, oltre alle competenze tecniche, anche esperti e portatori di interesse in ambiti applicativi quali la chirurgia cardiovascolare, la ginecologia, il credito bancario e le politiche pubbliche, oltre a coprire uno dei fattori caratterizzanti l’Unione Europea: la diversità, intesa come diversità culturale, linguistico, a livello di strutture socio-economiche, di diverse tradizioni e abitudini.


Il progetto TANGO ha già un utente finale qui in Trentino, l’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari (APSS), che testerà le tecnologie sviluppate in un contesto reale. Qual è la tua impressione riguardo a questo progetto pilota?

Lo ritengo un caso studio eccellente per il progetto. Per APSS Tango ha sviluppato un’IA che supporta i team chirurgici nel prendere decisioni altamente complesse e critiche per la salute del paziente, decisioni nelle quali la quantità di informazioni da gestire è enorme e la mancanza di coordinazione è responsabile della maggior parte degli errori che si verificano. L’IA di Tango si occupa di monitorare l’operazione chirurgica e fornisce suggerimenti sulle decisioni da prendere e avvertimenti su situazioni anomale che possono portare a problemi. Questa IA ha un potenziale enorme in termini di supporto al successo delle operazioni chirurgiche, di prevenzione delle complicanze, e più in generale, alla presa di decisioni mediche.


Puoi condividere alcune delle sfide principali che l’IA incentrata sulla persona deve affrontare e come pensi che il progetto TANGO possa contribuire a risolverle?

Una delle sfide principali da affrontare è appunto quella della comprensione reciproca tra macchine (ovvero intelligenze artificiali) e persone, una sfida enorme visto che si tratta di due entità enormemente diverse tra loro. Se da un lato, infatti, negli anni si sono accumulate conoscenze su come permettere a un’IA di spiegare il proprio funzionamento agli utenti, la direzione opposta (ovvero come spiegare a un’IA perchè prendiamo certe decisioni o facciamo certe azioni) è un campo ancora in gran parte inesplorato. Il progetto mira a vincere questa sfida. Come? Combinando scienze cognitive e informatiche - due mondi della ricerca molto distanti tra loro per storia e approccio- e realizzando protocolli di comunicazione che siano consapevoli del modo in cui persone e macchine ragionano, per trovare un punto di incontro in cui la diversità non sia ostacolo alla comprensione ma fonte di arricchimento.


Qual è la tua visione del futuro dell’intelligenza artificiale incentrata sulla persona? Quali potrebbero essere le sue applicazioni più promettenti?

Io credo che siamo a un punto di svolta nella ricerca dell’intelligenza artificiale e, forse, anche nel modo in cui questa possa cambiare il volto delle nostre società. È innegabile che un uso “scorretto” (o malevolo) dell’intelligenza artificiale possa incentivare la diffusione di fake news o il controllo sulle persone; al tempo stesso, un’intelligenza artificiale incentrata sulla persona può rivoluzionare il modo in cui affrontiamo i problemi e la nostra capacità di risolverli. Pensate a un sistema in grado di supportarvi nelle vostre decisioni quotidiane, che ha una conoscenza sconfinata perché, semplificando, ha letto tutto quello che è mai stato scritto su ogni singolo ambito (è insomma un vero tuttologo - nel senso buono della parola), che può aiutarvi a capire i potenziali effetti di ogni opzione, è sempre disponibile per voi ed è sempre aggiornato. Un sistema che conosce le vostre preferenze ed abitudini, che può veramente personalizzare i suggerimenti che è in grado di darvi. Ora pensate di applicare questo sistema a tutte le occasioni in cui si devono prendere decisioni complesse, extra-ordinarie, in ambito medico, personale o aziendale, ma anche alla realizzazione di politiche pubbliche efficaci e non discriminatorie. Nel complesso, una IA del genere ha il potenziale di aiutarci a rendere il mondo di gran lunga migliore di quello che saremmo in grado di fare con le nostre sole forze.


Infine, quali sono le tue aspettative per il successo del progetto TANGO e come pensi che possa influenzare il panorama dell’IA in Europa e in particolar modo in Trentino?

Sono molto ottimista, al kickoff eravamo più di sessanta persone in rappresentanza dei 22 partner, una partecipazione che si vede raramente nei progetti e che dimostra il livello di coinvolgimento e la voglia dei partner di contribuire a realizzare questa sfida. Abbiamo già svariate manifestazioni di interesse da parte di altri gruppi e progetti a livello europeo e non solo e pensiamo che TANGO possa contribuire ad indicare la strada per rendere l’IA genuinamente human-centric.


Non ci resta che rimanere sintonizzati per scoprire gli sviluppi del progetto. Grazie, Andrea, per il tempo che ci hai dedicato! E in bocca al lupo al progetto!