La Provincia di Bolzano si riconferma tra le più avanguardiste, a livello nazionale, in fatto di politiche di apertura del dato. Dopo essersi dotata della prima infrastruttura pubblica “open” d’Italia per l’IoT, ha creato l’Open Data Hub, una piattaforma digitale che raccoglie dati in tempo reale da fonti diverse e li mette a disposizione alle start-up, aziende e istituti di ricerca che desiderano sviluppare servizi nuovi ed integrati.
Proprio questa piattaforma e i suoi dati sono oggetto del nuovo progetto su cui stiamo lavorando in U-Hopper, in collaborazione con CISMA , e che porterà la banca dati altoatesina ad offrire dataset più ricco e vasto perché comprensivo di dati ‘elaborati’, di più semplice utilizzo per tutti i potenziali data consumer. Lasciamo però raccontare qualcosa in più su questa collaborazione da Roberto Cavaliere, AI & Mobility Solutions Expert al NOI Techpark , parco tecnologico e hub dell’innovazione dell’Alto Adige.
Eleonora (U-Hopper): Ciao Roberto, che ne dici di iniziare raccontandoci chi sei e di cosa ti occupi al NOI Techpark?
Roberto: Sono Roberto Cavaliere e lavoro all’interno della Unit Tech Transfer Digital al NOI Techpark. Ci occupiamo sostanzialmente di favorire le attività di ricerca e sviluppo da parte di aziende e centri di ricerca nel campo ICT. Il mio compito è quello di seguire soprattutto le progettualità legate al tema della smart mobility (o sistemi di trasporto intelligenti - ITS) e più in generale che prevedono l’utilizzo di tecnologie di intelligenza artificiale.
Tra i vari progetti seguiti dalla Unit ‘Digital Technologies’ al NOI, rientra anche la gestione dell’infrastruttura pubblica open per l’IoT e della più grande banca dati dell’Alto Adige, l’Open Data Hub (ODH). Ti va di parlarcene?
L’Open Data Hub è una particolarità della nostra Tech Transfer Unit. Diversi anni fa abbiamo avuto l’intuizione che per promuovere la ricerca e lo sviluppo nel campo ICT e più in generale lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi digitali ad alto contenuto d’innovazione sarebbe stato importante mettere a disposizione dati di qualità in maniera indiscriminata.
L’Open Data Hub è una piattaforma software, concepita come progetto open source di community con gli attori locali, che mira ad aggregare dati machine-readable provenienti in tempo reale da diverse sorgenti ed a metterli a disposizione per terze parti secondo il principio dell’open data. Il vantaggio per un consumatore di questi dati è che attraverso delle semplici chiamate ad un’unica API è possibile richiedere i dati provenienti da molteplici fonti. Un esempio: i dati di occupazione di parcheggio forniti da diverse municipalità.
Quali tipologie di dati vengono raccolti e come vengono messi a disposizione?
Al momento l’Open Data Hub è una piattaforma “verticale” su due diversi settori: il turismo e la mobilità. Tutte le informazioni a riguardo sono disponibili e continuamente aggiornate alla pagina: https://opendatahub.com/datasets/
Tra i dati legati al turismo si citano in particolare i punti d’interesse, gli eventi, i dati di occupazione delle strutture ricettive, le web-cams. Per quello che riguarda la mobilità, sono disponibili da una parte i dati in tempo reale riguardo lo stato dell’offerta dei servizi di mobilità (es. disponibilità dei servizi di sharing, delle stazioni di ricarica, di parcheggio) e dall’altra lo stato delle infrastrutture stradali (es. dati di traffico, tempi di percorrenza, livelli di inquinamento, condizioni meteorologiche, informazioni pubblicate sui pannelli a messaggio variabile). I dati sono messi a disposizione attraverso una semplice API REST in formato JSON.
Gli open data sono un’opportunità per tutti, specie per le aziende del settore ICT che desiderano immettere sul mercato prodotti digitali innovativi e utili alla Pubblica Amministrazione e ai suoi cittadini. Come sono già stati utilizzati questi dati? A quali nuovi servizi hanno già dato origine? Puoi farci qualche esempio di successo?
Una premessa iniziale è d’obbligo: essendo i dati open, non siamo a conoscenza di tutti i vari sviluppi innovativi che sono stati già realizzati o che sono in fase di realizzazione. Detto questo, come NOI Techpark stiamo cercando di favorire la creazione di una community attorno all’Open Data Hub, mettendo in contatto coloro che condividono i dati e coloro che li utilizzano.
Una delle applicazioni più significative che possiamo sicuramente citare come caso di successo riguarda le applicazioni di riferimento per la mobilità in Alto Adige, ossia il portale web e la APP “altoadigemobilità”. Queste applicazioni utilizzano i punti d’interesse dell’Open Data Hub per permettere agli utenti di poter effettuare delle ricerche di calcolo percorso “door-to-door” considerando certe destinazioni di riferimento come origine o meta finale del proprio spostamento, come ad es. un albergo o un ristorante. Questa funzionalità è particolarmente apprezzata dai turisti che conoscono poco il sistema di trasporto pubblico, e che potrebbero avere difficoltà a capire la fermata più vicina da dove prendere l’autobus. Queste applicazioni sono usate mediamente da circa 50.000 utenti al giorno.
Uno dei limiti noti degli open data è che molto spesso i dati pubblicati risultano troppo “di basso livello” per esseri utilizzati, e c’è bisogno di una sorta di passo intermedio, di sviluppare delle analitiche o degli insights basati sugli open data, che poi possano essere usati con profitto. Qual è il tuo pensiero in merito, e come vi state muovendo come ODH?
La qualità dei dati e la garanzia di un servizio stabile di messa a disposizione dei dati sono aspetti essenziali per lo sviluppo di prodotti digitali innovativi. Come NOI, quello che cerchiamo di fare oggi è proprio di mettere in rete i fornitori ed i consumatori dei dati, al fine di poter affrontare assieme questo tipo di criticità. In altre parole, grazie al riscontro dei consumatori dei dati si possono avere dei feedback sulle problematiche di qualità dei dati, su cui il fornitore dei dati può intervenire.
In parallelo crediamo molto nell’utilizzo di tecniche automatiche per controllare in futuro la qualità dei dati, anche grazie a tecniche di intelligenza artificiale. In prospettiva uno dei valori aggiunti dell’Open Data Hub è proprio quello di poter verificare la qualità di un certo flusso di dati, e se possibile di arricchirlo con ulteriori elaborazioni. E tutto questo può essere sviluppato anche da componenti esterni all’Open Data Hub ma ad esso collegate, secondo il principio dell’”AI-as-a-Service”. Ecco che nasce qui la collaborazione con voi, U-Hopper, e CISMA.
Come descriveresti la collaborazione con CISMA e U-Hopper finora? E cosa ti aspetti possa generare come benefici per ODH e i suoi utilizzatori sul medio termine?
La collaborazione con CISMA e U-Hopper è proprio il tipo di collaborazione che vogliamo attivare con le aziende del territorio. Aziende che sono coinvolte nello sviluppo dell’Open Data Hub, e che grazie a queste attività possono ricevere un valore aggiunto per la propria crescita aziendale. Nello specifico grazie a questa collaborazione, sarà possibile a partire da dati “grezzi” mettere automaticamente a disposizione attraverso l’Open Data Hub elaborazioni di questi dati, che possono essere di più semplice ed interessante utilizzo da parte di potenziali consumatori di dati.
Come ti immagini ODH tra 5 anni, e perché?
Oltre a questo tipo di sviluppo, crediamo che l’Open Data Hub possa rappresentare un valore aggiunto anche in altri settori ed in altre realtà. Per questo motivo la nostra visione è quella di applicare questa piattaforma a tutti i settori d’interesse delle smart communities e di coprire territori sempre più vasti, che non siano limitati unicamente all’Alto Adige. Ad esempio già oggi grazie alla collaborazione di diversi operatori di colonnine di ricarica elettrica sono disponibili in tempo reale dati di stazioni presenti in tutta Italia.